sabato, 20 Aprile 2024

CINA: MANIFATTURA ED EXPORT TENGONO A GALLA L’ECONOMIA. CROLLA IL CONSUMO INTERNO

Il settore manufatturiero soccorre l’economia cinese, delineando una traiettoria di crescita importante: secondo i dati dell’istituto nazionale di statistica, i profitti industriali sono cresciuti a 818.7 miliardi di yuan, +24.6% rispetto all’anno precedente, circa 113 miliardi di euro. A ottobre, Pechino ha segnato un record in termini di surplus commerciale, con l’export che è cresciuto vertiginosamente nonostante i recenti problemi di supply chain. Gli sforzi del governo per tenere i prezzi dell’energia e del carbone contenuti si sono quindi rivelati fondamentali per mitigare le difficoltà delle aziende nazionali. Ma se da un lato Pechino beneficia molto dall’export, dall’altro il consumo interno non è mai riuscito a rimbalzare a livelli prepandemici: tutti i tentativi di ripresa sono stati annientati da ulteriori scoppi locali di Covid-19 e conseguenti lockdown che hanno minato profondamente la fiducia del consumatore.

CRACKDOWN INTERNI E DISOCCUPAZIONE – Nonostante una proiezione di crescita annuale positiva – si parla di un 8% annuale e di un 4.9% nel terzo trimestre – la Cina continua ad avere difficoltà nel fronteggiare le sfide socioeconomiche interne. Il debito dell’Evergrande (oltre 266 milioni di euro) rischia di abbattere il mercato immobiliare; i giganti tech sono stati colpiti duramente, da Alibaba a Tencent con quest’ultima obbligata a sospendere il proprio piano di espansione. E di recente, il settore bancario, affossato da nuove regolamentazioni introdotte con lo scopo di combattere dannose influenze proprietarie. Tutto ciò delinea uno scenario ricco di incertezza politica e un’economia “impaurita” che stenta a riprendersi del tutto. Come conseguenza diretta, il tasso di disoccupazione giovanile si attesta costantemente a oltre 20% per i giovani con età compresa tra 20 e 24 anni secondo il National Institution for Finance (NFID).

PROSPERITÀ COMUNE ED ECONOMIA DI MERCATO – La domanda estera terrà a galla la crescita cinese per i prossimi mesi ma come ogni cosa, anch’essa prima o poi rallenterà con la ripresa dei settori terziari nazionali come turismo e servizi. A quel punto Pechino potrebbe essere costretta a rilasciare stimoli monetari all’interno dell’economia, contradicendo la propria campagna per ridurre i rischi finanziari: impensabile per la Cina nell’era della prosperità comune del Presidente Xi! È quindi più probabile il lancio di una serie di misure a sostegno dei consumatori e delle piccole e medie aziende, in linea con i dettami della prosperità comune. Gli analisti concordano sul fatto che il focus per la Cina deve tornare ad essere la crescita economica, evitando rappresaglie contro ora il settore immobiliare, ora quello del tech. Resta il fatto che nuove eventuali politiche di redistribuzione o repressioni settoriali potrebbero dare il colpo di grazia ai principi di economia di mercato, storicamente indispensabili per lo sviluppo economico del Paese del Dragone.

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]