venerdì, 26 Aprile 2024

La guerra stravolge il portafoglio: che fare con cripto e oro?

Sommario

La guerra in Ucraina ha di nuovo sconvolto i mercati finanziari, dopo la botta della pandemia, riportando nel panico anche i più ottimisti. Come strutturare quindi un portafoglio di investimento?

«Prima di attuare un piano che sia sostenibile nel tempo è sempre opportuno che l’investitore si rivolga a un consulente finanziario per definire gli obiettivi che si intendono raggiungere e costruire un portafoglio in linea con le sue esigenze e aspettative» dice Luigi Conte, presidente di ANASF.

«Gli asset su cui investire sono differenti a seconda delle esigenze del cliente. Ma per operare bisogna affidarsi a un esperto. Non esiste una formula erga omnes, tanto più in un contesto geopolitico così complesso come quello in cui ci troviamo».

IPOTIZZANDO UNO SCENARIO PEGGIORE: CHE COSA POTREBBE ACCADERE AGLI INVESTIMENTI SE SCOPPIASSE UNA GUERRA IN EUROPA?

«È sempre opportuno tutelare le proprie risorse e scelte di investimento, affinché siano preservate anche da eventuali crisi finanziarie. È importante inoltre non farsi prendere dal panico e optare per scelte razionali e consapevoli, piuttosto che correre ai ripari a seguito di scelte di investimento poco ragionate o impulsive.

Di contro, una pianificazione di lungo termine, e coerente con il profilo di rischio, consente di affrontare anche possibili cadute dei mercati come ci hanno dimostrato le esperienze recenti. Questo è il momento di confrontarsi con il proprio consulente finanziario e, se necessario, effettuare degli aggiustamenti tattici al portafoglio».

ORO E MATERIE PRIME SONO ANCORA SICURI COME BENE RIFUGIO?

«Si può investire in materie prime ma è richiesta una buona conoscenza del settore. Quando si parla di oro come bene di investimento, è opportuno distinguere tra quello fisico e quello cartaceo. Il primo è negoziato principalmente sotto forma di lingotti e di monete, valutati in base al loro peso e alla loro purezza. L’oro cartaceo, finanziario, è per lo più rappresentato da contratti relativi a strumenti legati all’andamento del suo prezzo, come ad esempio i futures e gli ETF. Possedere l’uno o l’altro presenta diversi costi e benefici. È opportuno valutare il profilo di rischio dell’investitore al fine di orientare le scelte di investimento verso quelle più efficaci».

I BITCOIN E LE CRIPTOVALUTE SONO CONSIGLIABILI IN PORTAFOGLIO. E SE SÌ, PER QUALE TIPO DI CLIENTE?

«Le criptovalute rappresentano uno strumento molto volatile, un rischio che non tutti gli investitori possono correre. A livello europeo si sta lavorando per l’implementazione del Regolamento sui mercati delle cripto-attività – MiCa e, quando sarà applicato, fornirà un quadro normativo più chiaro rispetto anche alla protezione dei cittadini. Premettendo che solo la clientela più evoluta culturalmente potrebbe orientare le proprie scelte di investimento verso questi strumenti finanziari, la mancanza di una normativa solida evidenzia ancor più la necessità di avvalersi delle competenze di un consulente finanziario.

Proprio in questi giorni, tra l’altro, le Autorità europee hanno pubblicato un “Avvertimento” rivolto ai consumatori nel quale hanno specificato che investire in cripto-attività significa svolgere un’attività speculativa, poiché vi è il rischio concreto di perdere tutto o di vedere i prezzi fluttuare molto rapidamente. Trattandosi di un’attività online, non sono rare neanche le frodi e le truffe. Finché non sarà approvato il Regolamento contenente le dovute protezioni poste a tutela del consumatore, si dovrà usare la massima cautela nell’addentrarsi in questo mondo».

CAPITOLO GIOVANI. SONO INFORMATI SUL MONDO FINANZIARIO?

«Secondo il report annuale Consob sulle famiglie italiane 2020 la quota dei giovani nei mercati finanziari è aumentata: la fascia dai 25 ai 39 anni costituisce il 12% del totale. Ma i profili di vulnerabilità e fragilità finanziaria assumono valori più elevati proprio tra i più giovani, meno attenti ai comportamenti di financial control, e tra coloro che hanno una bassa attitudine alla gestione del denaro. Bisogna quindi lavorare ancora molto per veicolare iniziative, conoscenze e competenze di educazione finanziaria a tutta la cittadinanza, a partire dagli istituti scolastici».

IN QUANTO CONSULENTI, VI SENTITE MINACCIATI DALLE TANTE E NUOVE PIATTAFORME ONLINE DI INVESTIMENTO NATE?

«Rispetto alle innovazioni del settore la categoria non teme alcun tipo di minaccia. Per ogni nuova opportunità è importante saperne riconoscere rischi e potenzialità. Tra quelle che la categoria è stata in grado di cogliere, vi è quella di sburocratizzare i processi relativi all’investimento, liberando così tempo per una relazione più approfondita con il cliente. Il principale rischio, invece, risiede nelle scelte poco informate degli eventuali investitori che si affidano in autonomia a queste piattaforme. Non dimentichiamo che il livello di alfabetizzazione finanziaria dei cittadini italiani è estremamente basso. Per questa ragione è opportuno che non si perda il valore aggiunto che il riferimento e la fiducia di un professionista esperto possono dare rispetto a queste scelte, evitando di cadere in spiacevoli esperienze».

QUAL È L’IDENTIKIT DEL CONSULENTE VINCENTE DI OGGI?

«Professionale, consapevole, che sa gestire le fasi cicliche degli investimenti e l’emotività della clientela. È in grado di trarre il meglio dalle nuove tecnologie, senza dimenticare il rapporto umano, e di lavorare in squadra con altri colleghi.  La categoria segue i precetti definiti dal legislatore italiano ed europeo che dettano le linee guida che rendono la professione informata e attenta alle esigenze del singolo cliente. Tra gli obblighi professionali richiesti vige la costante formazione e il monitoraggio dei portafogli clienti».

COSA NE PENSI DEGLI INVESTIMENTI IN ECONOMIA REALE? RIMANE UNO STRUMENTO PER STACCARSI DAL MERCATO?

«Investire in economia reale permette di convogliare risparmi e investimenti verso la ripresa del settore produttivo delle Pmi italiane, il risultato potenziale giova sia al singolo investitore sia al Paese. Tuttavia anche in questo caso è opportuno evidenziare che solo la clientela assistita da un consulente finanziario può accedere e sostenere il processo di integrazione tra economia reale, risparmio e investimenti sostenibili».

FATTORE EMOTIVITÀ. LE PERSONE, SOPRATTUTTO IN UN MOMENTO COME QUESTO, POTREBBERO FARSI PRENDERE DAL PANICO, SPESSO SBAGLIANDO

«Di fronte all’incertezza e alla volatilità gli investitori tendono a reagire in modo irrazionale, a uscire dagli investimenti ai primi accenni di ribasso o a guardare a lungo cosa acquistano gli altri e a seguirli poi in ritardo sul rialzo di un titolo. Nel contesto delle neuroscienze, la finanza comportamentale si occupa di queste intemperanze mappando i cosiddetti bias, noti a noi consulenti finanziari, che, attraverso la relazione di fiducia e di lunga data con il cliente, siamo in grado di mettere in evidenza con chiarezza gli effetti collaterali rispetto alla pianificazione effettuata». 

Alessio Incerti

Linkedin: Alessio Incerti

Twitter: @aleince7

FOTO COPERTINA: Tim Van der Kuip da Unsplash.com

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