giovedì, 7 Novembre 2024

Rinnovabili: l’Egitto scommette sull’idrogeno verde

Sommario
idrogeno verde

Diventare hub regionale per l’energia rinnovabile, è questa la sfida che si pone l’Egitto. E lo fa puntando sull’idrogeno verde. L’obiettivo è arrivare a produrre tra i 5 ei 6 milioni di tonnellate di combustibili green già a partire dal 2024, attraverso accordi di portata globale. «Stiamo accelerando il ritmo per l’adozione di piani e proposte volti ad attrarre più capitali stranieri nella produzione di idrogeno verde. In arrivo anche ulteriori incentivi per investire in questo campo», ha dichiarato il primo ministro egiziano Mostafa Madbouly.

Il quadro d’insieme

Il Cairo aggiorna la propria “strategia energetica” per includere l’idrogeno verde tra le fonti primarie. Il piano supporta il più ampio obiettivo di trasformare il Paese in centro regionale per le energie nuove e rinnovabili, e si inserisce nella “Visione 2030” – progetto di sviluppo sostenibile lanciato nel 2016. Lo Stato nordafricano mira a contribuire con le rinnovabili al 42% della generazione totale di elettricità, entro il 2035. La rapida transizione dell’Egitto avviene sullo sfondo della grave crisi energetica innescata in Europa dall’invasione russa in Ucraina e nell’anno in cui la terra dei faraoni ospiterà il vertice sul clima COP27, previsto per novembre a Sharm el-Sheikh.

Accordi e alleanze internazionali

Nell’ultimo periodo, l’Egitto ha firmato accordi e memorandum d’intesa con società internazionali per avviare la produzione di idrogeno verde nella Zona Economica del Canale di Suez (SCZone). È interesse del Governo convogliare capitali stranieri nel settore dell’energia pulita, in generale, e sul gas green, in particolare. «Stiamo lavorando rapidamente per attivare i protocolli d’intesa relativi alla produzione e all’esportazione di idrogeno green», ha reso noto il Presidente Abdelfatah al Sisi.

Le intese, nel dettaglio

Tra gli accordi firmati, quello per la costruzione e la gestione di un impianto di produzione da 100 Megawatt nella Zona Economica del Canale di Suez. Quattro agenzie governative – tra cui la SCZone e il Fondo Sovrano d’Egitto – di concerto con la Green Fuel Alliance, si sono poste l’obiettivo di produrre 350.000 tonnellate di carburante verde all’anno, che andrà a rifornire le navi della città di Ain Sokhna, con investimenti per 3 miliardi di dollari. Nel trasporto marittimo, un memorandum di intesa con la compagnia Maersk International garantirà idrogeno verde per il bunkeraggio navale. L’intento è generare energia pulita e gas green in quantità sufficienti per consentire al comparto di raggiungere zero emissioni di carbonio.

Un corridoio di energia pulita verso l’Europa

«Gli sforzi del governo mirano a trasformare il Paese in un corridoio per il transito di energia pulita verso l’Europa e il mondo. Le autorità competenti stanno lavorando per massimizzare i benefici delle opportunità offerte, in vista della presidenza egiziana della 27a sessione della Conferenza delle Parti (COP 27) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Il fine ultimo è l’incremento della cooperazione e degli investimenti in progetti di trasformazione ecologica, con un focus particolare sull’idrogeno verde», ha spiegato il primo ministro Madbouly. L’UE prevede una collaborazione con Il Cairo sia a breve termine, per portare gas liquefatto in Europa dallo Stato arabo e dall’intera area attraverso partenariati regionali, sia a più lungo termine, contribuendo alla costruzione di un impianto di produzione di idrogeno verde e utilizzando l’Egitto per importarlo dal resto del Medio Oriente. ©

Sara Teruzzi

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Immagine di copertina: ©Richmatts via Canva.com