venerdì, 26 Aprile 2024

Inflazione: USA VS Italia, a chi è andata peggio?

Inflazione

L’inflazione è tornata. Negli ultimi mesi i prezzi di beni e servizi aumentano di circa il 9% in Italia. Ma non tutti i settori sono colpiti allo stesso modo. In alcuni casi i prezzi diminuiscono. Quali hanno sofferto di più?

L’andamento dei prezzi in Italia

Il periodo post pandemico si è rivelato una tempesta perfetta. La ripresa delle attività produttive, il blocco del commercio e lo stress che la guerra in Ucraina ha causato sui mercati energetici si sono combinati e hanno portato all’aumento dei prezzi.

La situazione sembra essersi stabilizzata dopo un 2022 di continui rialzi e in Italia ora l’inflazione su base annua è al 9,1%. Ma non tutti i settori sono stati colpiti allo stesso modo.

Secondo gli ultimi dati Istat, sono proprio i prodotti energetici a registrare una flessione nei prezzi. Quelli regolamentati costano ora il 16,4% in meno di un anno fa. Su base mensile anche quelli non regolamentati sono calati dal +59,3% di gennaio all’attuale +40,8%.

Ad aumentare sono invece i beni al consumo, che non accennano a fermare la loro corsa. Gli alimentari e i prodotti per la cura della persona sono cresciuti di circa mezzo punto nell’ultimo mese. Stessa tendenza hanno mostrato i servizi, da quelli culturali fino a quelli di trasporto.

Uno sguardo all’estero: l’inflazione negli USA

Anche gli Stati Uniti hanno subito l’inflazione nell’ultimo anno. Nonostante le misure senza precedenti adottate dall’esecutivo per rallentarlo, l’aumento dei prezzi è arrivato al 6%.

Il settore energetico, meno legato alla Russia di quello italiano, ha avuto variazioni più limitate. Quindi se le bollette sono cresciute del 12,9%, la benzina è diminuita del 2% su base annua, secondo i dati riportati dal dipartimento del lavoro.

Questa tendenza ha influito anche sui trasporti, che sono aumentati soltanto del 2,6% contro il 6,4% italiano. 

Gli USA però confermano una tendenza mostrata dal proprio mercato immobiliare a un aumento dei prezzi più significativo rispetto a quello comportato dall’inflazione. Affitti e case costano rispettivamente l’8,8% e l’8,2% in più di un anno fa.

Secondo le previsioni OCSE la minore inflazione degli Stati Uniti dovrebbe riportare il dato sotto controllo già nel corso del 2023 con un 3,7% che rientra nei parametri ideali in una situazione di crescita. L’Italia invece arriverà a cifre simili solo nel 2024.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.