mercoledì, 11 Dicembre 2024

Pasqua con sorpresa salata, tutta colpa dei rincari

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A Pasqua il caro-prezzi pesa sulle tavole imbandite degli italiani. Tanto che potrebbe costare ai consumatori quasi 100 milioni di euro in più. Quest’anno infatti i prezzi dei prodotti della tradizione pasquale come uova, carne e dolci cresceranno in media del 9,8% rispetto al 2022 (Osservatorio Nazionale Federconsumatori). I colpevoli? I rincari delle materie prime e gli aumenti dei costi energetici che si sono abbattuti su ogni settore, compreso quello dolciario. Guardando i prezzi delle principali catene commerciali e mettendoli a confronto con quelli dello scorso anno, il Codacons ha scoperto che alcuni prodotti hanno subito crescite vertiginose, anche superiori al 70%.

I prodotti più cari della Pasqua 2023

In particolare, lo zucchero è aumentato del 50% nell’ultimo anno (dati Economist). Ciò ha implicazioni importanti per i consumatori, soprattutto durante le festività. «Il dolce che registra i rincari più pesanti è senza dubbio la colomba», spiega il Codacons. «L’aumento medio rispetto allo scorso anno è infatti del 31,8%, con punte del 73,6% in alcuni supermercati, per quella classica. Per le colombe farcite (limone, cioccolato, pistacchio, ecc.) i rincari variano da un minimo del 20,7% a un massimo del 60,8%». Anche le uova di Pasqua non sono immuni, seppur in proporzione inferiore rispetto alle colombe. Il prezzo è salito mediamente del 15,4%, con picchi del +44% per le linee dedicate ai bambini, quelle brandizzate o legate a personaggi dei cartoni animati.

«Per 7 famiglie italiane su 10 uova e colombe sono irrinunciabili, al punto che la produzione di uova di Pasqua nel nostro Paese supera in media le 31mila tonnellate, generando un giro d’affari pari a 275 milioni di euro. La quantità di colombe tocca le 23mila tonnellate per un fatturato di circa 160 milioni di euro. A parità di consumi, quindi, i rincari delle uova di Pasqua determinerebbero nel 2023 una maggiore spesa per le famiglie da +42,3 milioni di euro rispetto allo scorso anno, +51 milioni di euro circa la spesa per le colombe, per un totale di +93,3 milioni di euro».

Le cause

La siccità che ha colpito le piantagioni di barbabietole da zucchero in Italia è in parte responsabile dei rincari. E le previsioni per l’anno in corso non sono incoraggianti. Ci si aspetta un’ulteriore diminuzione dei raccolti che si tradurrà in una carenza di approvvigionamenti nazionali, che dovranno essere integrati con importazioni provenienti principalmente dal Brasile e dall’India. La necessità di ricorrere alle importazioni comporterà un altro aumento dei prezzi delle materie prime e, di conseguenza, anche dei costi per i consumatori finali.

Ma non solo. Come afferma il Codacons: «Alla base dei fortissimi aumenti dei prezzi c’è sicuramente il caro-energia, che ha appesantito i costi di produzione in capo alle aziende, ma anche la crisi delle materie prime: basti pensare che in base agli ultimi dati Istat sull’inflazione di marzo, il prezzo dello zucchero è aumentato del 54,9% su base annua, il burro del 25,8%, la farina del 17,8%, le uova del 22,4% e il cacao del 12,1%».  ©