lunedì, 29 Aprile 2024
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Puntare sulle Startup per combattere l’incertezza dei mercati e l’inflazione e agevolare la transizione digitale del Paese. L’incontro tra aziende “vecchie” e “nuove” rappresenta una delle chiavi per accelerare il percorso verso l’innovazione, ma richiede competenze e strumenti che non tutte le società possiedono. Qui entrano in gioco le microimprese, che possono offrire nuove soluzioni per il business, attraverso tecnologie abilitanti 4.0 e novità del digitale. Di recente, l’ecosistema Startup italiano ha superato i 2 miliardi di euro di investimenti in capitale di rischio. Un risultato ottenuto anche grazie all’apporto del Sud, che si afferma sempre di più come una vera e propria fucina di innovazione. E i numeri sono destinati a crescere ancora, grazie all’avviso Campania Startup del 2023 per la creazione e lo sviluppo di realtà dal grande potenziale innovativo.

Arriva Campania Startup 2023

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L’iniziativa erogherà un contributo che va dai 50.000 ai 350.000 euro ad ogni realtà. L’investimento minimo sarà 70.000 euro, il massimo 500.000 euro. Gli imprenditori del futuro dovranno, però, saper essere rapidi e ambiziosi, se vogliono accedere ai fondi. Infatti, nella call si specifica che i progetti finanziati dovranno essere sul mercato a non più tardi di un anno dall’assegnazione delle risorse. In attesa di conoscere i nomi delle candidate, dal Sud arrivano nuove Startup impegnate nell’innovazione del business.

«Nel corso degli anni abbiamo supportato quattro realtà innovative formalmente a vocazione sociale», dice Graziella Portia, Project Manager Sostenibilità di 012Factory, B Corp certificata del Ministero dello Sviluppo Economico. «Attualmente sono due: Med in Eat e FW Produzioni. La maggior parte delle nostre incubate si impegna per la sostenibilità in vari settori, sviluppando soluzioni innovative che contribuiscono alla transizione Green e a colmare i divari socio-economici. Riutilizzo, digitalizzazione e sensoristica sono solo alcune di queste.

C’è poi Med in Eat, che punta sull’offerta di esperienze gastronomiche ludico-educative (Slurp Kids) per ridurre il rischio di obesità, integrando le insufficienti campagne di sensibilizzazione ministeriali. FW Produzioni, invece, sfrutta tecnologie avanzate di realtà aumentata per produrre e commercializzare contenuti audiovisivi, valorizzando il patrimonio storico-artistico».

In che modo l’innovazione aiuta le comunità locali?

«Non esiste innovazione senza benessere diffuso e opportunità concrete per tutte e tutti. L’area in cui 012Factory opera presenta molteplici problematiche dal punto di vista socio-economico, i dati sul reddito pro capite parlano chiaro. Cerchiamo di allargare e potenziare il nostro ecosistema innovativo attraverso servizi di supporto e accompagnamento alla creazione d’impresa. Siamo convinti che sia un processo collettivo, che non deve lasciare indietro nessuno. Resta, tuttavia, da migliorare il supporto strategico nella fase di consolidamento, che ad oggi presenta le maggiori criticità per molte startup del territorio, proprio in virtù della loro predisposizione a sperimentare e, dunque, a rischiare. Ciò contribuirebbe a sistematizzare risorse e investimenti sul territorio, capillarizzando le opportunità e generandone di nuove».

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I dati dimostrano infatti che la crescita delle Startup influisce sulla diminuzione del tasso di disoccupazione giovanile. Un trend iniziato nel 2014, secondo le ultime analisi condotte sulla Provincia casertana. Più o meno nello stesso periodo, dal 2015, si è osservata anche una lenta diminuzione del tasso di mortalità del territorio campano, in corrispondenza con l’aumento delle microimprese.

Startup, i nuovi campioni di riciclo, mobilità sostenibile e decarbonizzazione

Alcuni esempi già avviati? Il nuovo campione del riciclo e del riutilizzo del cartone si chiama Coboxing, impresa innovativa che dà nuova vita alle scatole utilizzate per l’home pack e le spedizioni degli e-commerce. La stessa confezione riporta infatti i loghi di brand differenti. «Siamo una start-up creativa con il pallino per il cartone. Utilizziamo le scatole e-commerce come nuova forma di advertising per una comunicazione positiva, virtuosa, circolare e sostenibile. Ogni confezione trasmette un messaggio positivo che suggerisce il riutilizzo. Una forma comunicativa di forte impatto sulle nuove generazioni e sull’ambiente, che porta diversi benefici in termini di marketing e sostenibilità», spiega Sara Pucci, la fondatrice.

Nel campo della mobilità sostenibile spicca Trucky, software per la riduzione di emissioni e consumi di CO2 di truck e autobus sviluppato dallo spinoff universitario MinervaS. Restando in tema di trasporti, spera di esordire sul mercato Green Tech Solution, microimpresa che sviluppa robot collaborativi per l’automazione dei processi attraverso veicoli autonomi, sistemi integrati, interconnessi e codici di AI.

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Per combattere l’inquinamento urbano e industriale arriva invece SenseSquare Startup, che crea reti tecnologiche fondate su dati ambientali aggregati per il monitoraggio e l’analisi di città e fabbriche. Tra le soluzioni di business del futuro c’è poi Itaprosol, che digitalizza i sopralluoghi delle aziende che partecipano alle gare d’appalto. Questo permette di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale delle procedure pubbliche. Infine c’è PAC, Startup che ambisce a lasciare il segno nel mondo della moda introducendo il concetto di leasing. Una pratica che permette di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale del settore.

Le Startup accelerano, il ruolo di INVITALIA

L’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, è il principale ente che gestisce gli incentivi all’imprenditorialità. Negli ultimi 5 anni, il network Sistema INVITALIA Startup è cresciuto da 15 incubatori e acceleratori agli attuali 86 partner. Smart&Start Italia è uno degli strumenti che più aiutano le nuove realtà innovative a crescere e prosperare. Fino a oggi sono 1.443 i progetti finanziati, che verranno realizzati grazie a 743 milioni di euro di investimenti. Il secondo fondo che sostiene le Startup si chiama Resto al Sud, ed è riservato agli aspiranti imprenditori del Meridione. L’Agenzia Nazionale, però, offre anche servizi di orientamento e accompagnamento per la realizzazione di Business Plan e per la presentazione delle domande di finanziamento. «Finora, INVITALIA ha incontrato più di 1.400 team imprenditoriali», ha affermato Alfonso Nardi, Business Analyst dell’Agenzia Nazionale nel corso della Startup Exhibition di Nola.

Resto al Sud

I dati del programma Resto al Sud accendono una speranza per la crescita del Meridione. Infatti, l’anno scorso il progetto ha erogato oltre 15 milioni di euro, sostenendo più di 400 progetti. L’incentivo, che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nei territori economicamente più stagnanti, ha subito una grande evoluzione dalla sua nascita. Infatti, lo scorso anno, il 60% delle domande per il fondo, che ha a disposizione 1 miliardo e 250 milioni di euro complessivi, si sono spostate dai settori più tradizionali a quelli digitali. Complessivamente, grazie agli incentivi, nel 2022, per il settore ICT delle Regioni Calabria, Campania e Sicilia le attività sono aumentate del 73% rispetto all’anno precedente. In particolare, è la Campania a vincere il primato delle richieste presentate, che superano quota 20 mila, più di 7 mila delle quali hanno ottenuto gli incentivi richiesti.

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Startup, il ruolo della finanza

Quando si parla di Startup, la finanza è importante, anche se non è tutto. Il team manageriale è uno degli elementi che decreterà il successo o il fallimento della nuova impresa. Infatti, finanziatori istituzionali e privati, banche e incubatori si concentrano sempre più sulla solidità della squadra che guida la macchina per decidere dove indirizzare gli investimenti. «La finanza è uno strumento, non un fine. Sono tanti gli strumenti a disposizione delle imprese, forse anche troppi, perché a volte scegliere quello più adatto non è un’operazione semplice» ha spiegato Alfonso Nardi, Business Analyst INVITALIA, nel corso della StartUp Exhibition.

«Smart Money è alla fase 2: l’ingresso degli investitori. Ci potrà essere una buona iniezione e un’espansione. Quest’anno verrà rifinanziato perché è uno strumento molto importante. Un altro obiettivo fondamentale è aumentare la qualità dei progetti che ci vengono sottoposti» ha aggiunto.

Il supporto delle banche

Il secondo soggetto che contribuisce a finanziare l’ecosistema dell’innovazione sono le banche. Il recente Unicredit Start Lab per il Sud connette 6 incubatori locali con la struttura regionale, che in dieci anni ha esaminato oltre 5.000 progetti e ha accelerato più di 400 startup, grazie a un network di 200 partner. «È importante limitare il mismatch tra le professionalità che le imprese ricercano e quello che viene insegnato nelle università. In questo momento storico non si può parlare di innovazione se non facendo riferimento anche alla sostenibilità, che costituisce sempre più un fattore competitivo per le imprese, capace di orientare le scelte dei consumatori e degli investitori. Esempi virtuosi di innovazione coinvolgono un po’ tutte le regioni del Sud, ma è in particolare sulle Startup che il Mezzogiorno sta recuperando posizioni competitive», dice Leandro Sansone, Responsabile Territoriale Development Sud di Unicredit.

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Il matching d’innovazione

Le Università rappresentano il centro dell’innovazione, secondo Intesa San Paolo. La banca ha scelto di radicare la propria presenza nei luoghi dove si formano i nuovi manager.

«Il matching d’innovazione tra imprese e Startup è fondamentale. Supportiamo le imprese innovative con una serie di prodotti dedicati, che vanno dal finanziamento agli investimenti con Neoimpresa al sostegno alla fase di scale up, grazie al finanziamento Convertibile Impresa. Quest’ultimo consente, al verificarsi di determinati eventi, detti trigger event, di poter convertire la quota di finanziamento in quote di partecipazione al capitale sociale della startup», ha spiegato Federica Tortora, Specialista per l’innovazione di Intesa San Paolo. Investire in Startup rappresenta anche un’opportunità per aziende corporate di accelerare i propri processi innovativi e diversificare le attività.

«Il nuovo programma di accelerazione AG 4 Future Food, lanciato dal Gruppo insieme a dpixel, sarà basato in Campania, tra Napoli e Salerno. La scelta è legata alla forte vocazione agrifood del Sud e alle origini campane delle quattro corporate main partner. Tra quelli che hanno già sposato l’iniziativa, ci sono infatti La Doria, D’Amico, Pastificio Di Martino e Besana, alle quali stiamo affiancando altri corporate e global ecosystem partner come il CGIAR. Quest’ultimo è un partner FAO e gestisce circa 1 miliardo di dollari per la ricerca impiegando 8.000 ricercatori nel mondo», ha affermato Vincenzo Villani, Responsabile economia digitale di Banca Sella. ©

📸 Credits: Canva

Articolo tratto dal numero del’1 settembre 2023 de il Bollettino. Abbonati!

📩 [email protected]. Il mio motto è "Scribo ergo sum". Mi laureo in "Mediazione Linguistica e Interculturale" e "Editoria e Scrittura" presso La Sapienza, specializzandomi in giornalismo d’inchiesta, culturale e scientifico. Per il Bollettino mi occupo di energia e innovazione, i miei cavalli di battaglia, ma scrivo anche di libri, spazio, crypto, sport e food. Scrivo per Istituto per la competitività (I-Com), Istituto per la Cultura dell'Innovazione (ICINN) e Innovative Publishing. Collaboro con Energia Oltre, Nuova Energia, Staffetta Quotidiana, Policy Maker e Giano.news.