sabato, 27 Aprile 2024

Cosa succede se i medici incrociano le braccia?

Medici sul piede di guerra. La manovra 2024 da blindata potrebbe avere delle correzioni in sede di conversione in legge soprattutto sul tema delle pensioni. A confermare il cambio di indirizzo è il Ministro del Lavoro Marina Calderone. «Tutte le riflessioni sono utili e quando la legge di Bilancio fa un percorso parlamentare può arricchirsi di altri contributi. Soprattutto se vengono da un maxiemendamento governativo», ha detto.

Sciopero confermato

Il Governo sta riconsiderando le prerogative iniziali, aprendo a modifiche per scongiurare le oltre 2mila domande di prepensionamento pronte a partire. Questa apertura, però, non ha rassicurato il mondo dei medici tanto che parte dei sindacati più rappresentativi del settore per il 5 dicembre hanno confermato lo sciopero di 24 ore. 

I soldi in gioco

Che la Legge di Bilancio sul tema sanità sia un argomento centrale nel dibattito pubblico e istituzionale, lo si vede sugli stanziamenti dedicati al FSN (Fabbisogno Sanitario Nazionale). Per il 2024 avrà in dote oltre 3 miliardi di euro, per un totale di 134 miliardi, destinati a sostenere la spesa delle Regioni.

E a rinnovare i contratti del personale e quindi anche dei medici, a calmierare parzialmente il peso dell’inflazione e a ridurre le liste d’attesa, ormai diventate una vera emergenza nazionale. Che il FSN sia considerato centrale per mantenere competitivo il SSN (Sistema Sanitario Nazionale), lo si evince anche dal bilancio pluriennale. È contenuto nella programmazione triennale del Mef che prevede di incrementare il Fondo di 4 miliardi per il 2025 e di 4.2mld per il 2026. 

Come funziona il payback

Se in rapporto al PIL rispetto agli anni precedenti, i fondi destinati alla sanità aumentano progressivamente – dai 120mld del 2020 ai 134mld del 2024 – un punto sul quale al momento non sembra ci siano all’orizzonte novità strutturali è il payback farmaceutico.

Se per il 2024 alza il tetto della spesa farmaceutica diretta riducendo payback dovuto dalle aziende, non risolve il problema degli acquisti diretti. Che continuano a preoccupare le imprese del settore.  ©

Alessandro Montone
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