La scelta di disputare la Supercoppa Italiana nella nuova formula “final four” è nell’occhio del ciclone. La decisione è frutto di un accordo multimilionario siglato nel 2018 tra la Lega Serie A e il Paese. Il patto prevedeva che l’Arabia Saudita avrebbe ospitato quattro edizioni della competizione. Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha imposto uno stop di due anni. Ora la Supercoppa torna a Riyadh dopo la parentesi italiana del 2022, ma perché si gioca lì?
Supercoppa Italiana, i soldi sauditi
I Sauditi hanno speso 23 milioni di euro per aggiudicarsi la Supercoppa, il doppio rispetto alla formula tradizionale, secondo il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Un investimento molto superiore rispetto alle edizioni precedenti
Le critiche di alcuni presidenti delle squadre di club e diversi appassionati di calcio che sono piovute nei giorni scorsi sulla Lega Serie A non hanno influito sulla scelta di rinnovare l’accordo per altre quattro edizioni della Supercoppa Italiana: 2024, 2025, 2028 e 2029. Regna invece il mistero riguardo gli stadi che ospiteranno le partire nel 2026 e 2027.
Gli incidenti di percorso
La nuova formula aggrava uno dei principali problemi del calcio moderno: troppe partite in pochi giorni. Un trend che ha effetti tangibili sulla tenuta fisica dei giocatori, asset centrali dei club.
Il calendario delle squadre italiane è così affollato che la Lega Serie A è stata costretta a rinviare le partite delle quattro partecipanti. Infatti, Fiorentina, Inter, Napoli e Lazio non giocheranno il ventunesimo turno di Serie A tra il 20 e il 21 gennaio 2024, ma in date successive non ancora fissate. Una decisione provocata anche dai diversi cambi di programma dei sauditi che rischia di influenzare in maniera importante il cammino delle quattro in Serie A e falsare la classifica finale.
I precedenti all’estero della Supercoppa Italiana
Non è certo la prima volta che la Supercoppa Italiana si disputa all’Estero. Nel 1993 Milan e Torino hanno dato inizio a questa tradizione giocando la finale a Washington, negli Stati Uniti d’America. Negli anni successiva la competizione ha fatto tappa in Libia (2002), poi nuovamente negli USA (2003), per poi sbarcare quattro volte in Cina (2009, 2011, 2012 e 2015) e due a Doha (2014 e 2016). ©
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