lunedì, 29 Aprile 2024

La crisi costringe a scegliere tra cibo, bollette e cure mediche

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Cure mediche, cibo o bollette. Una scelta di fronte alla quale si trovano milioni di europei. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme sulle spese a carico dei pazienti. In particolare per l’Italia dove, dopo la pandemia da Covid-19, la quota di costi che il malato deve sostenere è aumentata, mentre il numero di visite è diminuito maggiormente (del 39%) rispetto al resto d’Europa.

Gli italiani e le cure mediche

L’Eurostat rileva quante volte gli italiani si siano rivolti a un medico negli ultimi 12 mesi. Il 40% mai. Da 3 a 5 volte il 18,5%; da 6 a 9 volte il 4,7% e 10 volte o più il 3,9%. La rinuncia alle cure per motivi economici cambia in base alla branca medica, quella ritenuta “sacrificabile” è l’Odontoiatria. Il 3% degli europei infatti ha deciso di non andare dal dentista perché pensa di non avere le risorse necessarie. A gettare sul lastrico i nuclei familiari però è nel 38% dei casi, in tutti i Paesi, l’acquisto dei farmaci.

Le famiglie che si impoveriscono per curarsi

In Europa le famiglie che si impoveriscono per finanziare le terapie necessarie a guarire un proprio membro sono il 2%. In Italia pur essendo il servizio sanitario universale e gratuito, sono il doppio della media europea: superano il 4%. Lo testimoniano i dati dell’OMS nello studio Can people afford to pay for health care? –  Le persone possono permettersi di pagare l’assistenza sanitaria? che fotografa le difficoltà ad accedere alle cure. La spesa sanitaria catastrofica è il parametro utilizzato e rappresenta i costi che impongono alle famiglie di ridurre di oltre il 40% i consumi alimentari ed elettrici. In 28 dei 40 Paesi presi in analisi dall’OMS, tra i quali appare l’Italia, la sua incidenza continua ad aumentare nel tempo.

Cibo, cure o bollette?

Anche la Caritas allerta sul rischio crescente di aumento dei casi di rinuncia alle cure mediche per carenza di risorse finanziarie. Nel Rapporto Povertà 2023 – Tutto da perdere sottolinea infatti come le famiglie vulnerabili in Italia preferiscano tagliare sul cibo, per pagare energia elettrica/gas (pur non riuscendo a raggiungere livelli di comfort termico) ed evitare distacchi nonché ulteriori spese per il riallaccio. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?