lunedì, 29 Aprile 2024

Altra zampata di Piazza Affari, ma il resto delle Borse teme recessione

Sommario

Giornata pre-festiva a Wall Street. Scambi fino alle 19 poi liberi tutti perché domani è il 4 luglio, giorno della dichiarazione di indipendenza americana. I dati macroeconomici sono brutti. Continua a sprofondare la manifattura italiana ed europea, che ha raggiunto i livelli di aprile-maggio 2020 ovvero in piena pandemia. Anche al di là dell’Oceano si indebolisce l’industria toccando i minimi da tre anni. A New York, reduce da un semestre da rally specie al Nasdaq, la seconda metà del 2023 parte in sordina sui mercati. In leggero territorio negativo anche il Dax di Francoforte e il Cac 40 parigino. L’unica piazza che prosegue la sua marcia è quella di Milano, +0,78%, dominata dall’ipotesi di un possibile riaccendersi della battaglia per il controllo di Generali.

Effetto Generali/1

A causa delle operazioni di buy-back sul titolo del Leone di Trieste, la lussemburghese Delfin aveva superato il 10%, limite massimo consentito a una società dentro una assicurazione. Così la cassaforte di casa Del Vecchio ha chiesto e ottenuto il via libera da parte di Ivass, l’ente di vigilanza, a poter salire fino al 20%. Delfin controlla già la stessa quantità di azioni di Mediobanca, primo socio di Generali col 13,1%, dove è presente quasi col 10% il gruppo Caltagirone, che non fa mistero da oltre un anno di puntare al controllo del cda di Generali, nel quale controlla il 6,23%. Un intreccio esplosivo che stuzzica il mercato, anche se Delfin fa sapere che non c’è alcuna particolare strategia. Servirebbero almeno 3 miliardi agli eredi Del Vecchio per arrivare al 20% del Leone, più o meno il valore dell’intera cassaforte in Lussemburgo. A fine seduta Generali sale del 3,3% e Mediobanca dell’1,5%. Fermento sì, ma poche speranze per ora di scalate estive.

Effetto Generali/2

L’ipotesi di risiko bancario-assicurativo riaccende altri titoli potenzialmente coinvolti in operazioni straordinarie. Salgono così Banca Generali, per la quale si era parlato tempo fa di una fusione con Mediobanca, ma anche BancoBpm promossa da Moody’s e l’intero settore del credito. Rialza la testa pure Nexi, che resta ai minimi da 5 anni.

Effetto Tesla

Tesla e Byd battono le previsioni e chiudono il secondo trimestre con vendite record di auto elettriche. Sembra una sfida a due globale su chi sarà il numero uno delle vetture a batteria. La società di Elon Musk parte a razzo a Wall Street (+6%) e si gode il primato in Borsa: da inizio gennaio è passata da poco più di 100 dollari ad azione a oltre 270, capitalizzando ora circa 880 miliardi di dollari. Anche Byd è salita negli ultimi mesi a Wall Street (oggi oltre +4%) ma la sua capitalizzazione è ancora, di poco, inferiore ai 100 miliardi. Il boom di immatricolazioni elettriche comunque fa felice anche Stm e i suoi chip.

Effetto falchi

Non tutta Piazza Affari chiude col segno verde. Pezzi grossi del calibro di Amplifon o Interpump soffrono più di altri, lasciando sul terreno circa il 2%. I venti gelidi mondiali che spirano sulla manifattura non promettono bene. Considerando poi che il falco Joachim Nagel, presidente della potentissima Bundesbank, sostiene che «la politica monetaria deve dimostrarsi più dura e coerente di quanto molti si aspettassero». Frasi che, mixate con dati negativi, affievoliscono anche il rialzo del petrolio. ©

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.