martedì, 30 Aprile 2024

Sono crollati gli investimenti nelle tecnologie Green

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Cala il flusso di denaro verso le tecnologie Green. Una tendenza che segue quella globale, ma che ha caratteristiche peculiari in questo settore. Quanto durerà questo rallentamento?

Perché non si investe più nel Green

Nella prima metà del 2023 l’impegno del venture capital nelle tecnologie climatiche ha fatto registrare un calo del 40% su base annua. Anche se rispetto al calo globale degli investimenti, dato al 53% dal report di Climate Tech Venture Capital, quello del Green Tech è un dato relativamente positivo, alcuni segmenti specifici come quelli in fase avanzata o di crescita, fanno peggio della media.

Le ragioni dietro a questo rallentamento non sono tanto una sfiducia nei confronti di questo settore, o dei risultati deludenti, ma dipendono dalla situazione macroeconomica. Nel corso del 2021 e del 2022, si è verificata un’ondata di investimenti in tutti i settori grazie ai tassi di interesse negativi.

L’inizio del 2023 si è quindi delineato come una fase di attesa per chi gestisce i grandi capitali di investimento. Così si spiegano i soli 13,1 miliardi di dollari affluiti verso le tecnologie Green negli ultimi sei mesi. Nel 2021 una quantità di soldi paragonabile, 13,7 miliardi di dollari, era stata investita nel solo terzo trimestre.

I settori più colpiti: energia, cibo e trasporti

A soffrire di più di questo rallentamento nel campo tecnologie climatiche sono i tre grandi segmenti che trainano il settore: energia, cibo e trasporti, che insieme attraggono il 79% degli investimenti.

Il calo più drastico è stato quello dei trasporti, che nel corso del 2023 ha registrato un dimezzamento dei fondi ottenuti su base trimestrale. Resiste il cibo, che comunque registra un calo sostanziale rispetto ai quasi due miliardi di dollari dell’ultimo trimestre del 2022.

Torna a crescere invece, nel secondo trimestre del 2023, l’energia, che dopo un inizio di anno negativo riprende quota sui livelli della fine dello scorso anno, rimanendo però lontana dalla tendenza precedente, che la vedeva protagonista con più di 2 miliardi a trimestre da quasi un anno.

Attento alle tendenze e profondo conoscitore della stampa estera, è laureato in Storia del giornalismo all’Università degli Studi di Milano. Dinamico, appassionato e osservatore acuto, per il Bollettino si occupa principalmente del mondo dello sport legato a quello finanziario e del settore dei videogiochi, oltre che delle novità del comparto tecnologico e di quello dell’energia.