domenica, 28 Aprile 2024

Inflazione USA: Borse in rosso, solo Milano regge

Borse europee in calo nella seduta di oggi, causa inflazione USA, ma Milano resiste. Piazza Affari guadagna lo 0,26% oggi, dopo essere salita dello 0,34% nella seduta di ieri. Francoforte a -0,22%, poco mossa Bruxelles a -0,06% e Parigi perde lo 0,37%. «La Federal Reserve ha un forte controllo sull’economia e una recessione potrebbe essere più preoccupante di un’altra impennata dei prezzi. La Fed ha aumentato i tassi in modo aggressivo e non sappiamo ancora quali crepe si stiano formando sotto la superficie», ha detto Callie Cox, US market analyst di eToro

L’inflazione negli USA

La crescita dell’inflazione americana a settembre supera le stime, alimentando la possibilità che la Federal Reserve possa innalzare i tassi di interesse a seguito dei recenti dati sul Mercato del lavoro. L’indice dei prezzi al consumo registra un incremento annuo del 3,7%, mantenendo lo stesso ritmo del mese precedente, superando le attese di un lieve calo. Su base mensile, l’inflazione ha rallentato dallo 0,6% allo 0,4%, in parte dovuto al minor incremento dei prezzi dell’energia. Nonostante ciò, l’inflazione “core”, che non tiene conto dei prezzi volatili di energia e cibo, è rimasta invariata allo 0,3% su base mensile. Mentre è scesa dal 4,3% al 4,1% su base annua.

Un ampio numero di investitori era pronto a ignorare il recente balzo dell’inflazione globale, attribuendolo principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia. Tuttavia, il rapporto di oggi ha evidenziato un’inflazione più elevata del previsto in altri settori chiave, in particolare nell’immobiliare, che registra un aumento mensile dello 0,6%. I forti dati sull’occupazione della scorsa settimana avevano già innescato preoccupazioni che l’inflazione potesse rimanere persistentemente sopra l’obiettivo del 2% stabilito dalla Fed.

Le opzioni della FED

I rendimenti dei titoli di stato sono aumentati dopo la diffusione dei dati CPI (indice dei prezzi al consumo), sebbene rimangano al di sotto dei massimi di 16 anni raggiunti dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione la scorsa settimana. Il rendimento a due anni, che risente particolarmente delle aspettative sui tassi di interesse, è aumentato di 0,07 punti percentuali al 5,08%. I prezzi delle obbligazioni scendono mentre i rendimenti aumentano. «Se questi segnali inflazionistici persisteranno o si amplificheranno, soprattutto in presenza di potenziali sorprese nei dati sulle vendite al dettaglio, la Federal Reserve potrebbe essere costretta a adottare un atteggiamento più restrittivo. D’altra parte, se i dati si stabilizzeranno intorno a questi livelli, dato il recente forte aumento dei rendimenti, la Fed potrebbe restare in pausa, mantenendo la posizione attuale e offrendo così un po’ di respiro all’economia». Ha commentato Jon Maier, CIO di Global X. ©

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Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]