lunedì, 29 Aprile 2024

Asili nido: per il 72% dei bimbi non c’è posto

Sommario

Meno di un terzo dei bambini può frequentare l’asilo nido. Per gli altri, non c’è posto. A rivelarlo è l’Istat, che documenta gravi disparità nei servizi per la prima infanzia. Lungo lo Stivale, ci sono 350mila posti per oltre 1 milione e 200mila bimbi sotto ai 3 anni residenti sul territorio nazionale. Solo il 28% di loro può quindi accedervi, il 72% è fuori. Non tutti i genitori scelgono di iscrivere i piccoli all’asilo fin dalla primissima età, perciò la quota delle richieste insoddisfatte si abbassa a circa il 50% (che è la media delle strutture con bimbi in lista d’attesa).

Famiglie povere penalizzate

Nonostante continui a crescere il numero dei fruitori del “bonus asilo nido”, che nel 2021 è stato erogato a favore del 28,6% dei piccoli utenti fino ai 2 anni d’età, le famiglie più povere risultano penalizzate, sia per i costi da sostenere sia per l’assenza sul territorio di strutture dedicate. Il Governo cerca quindi di aumentare i sostegni alle famiglie con più di un figlio. La differenza appare evidente analizzando i dati: solo il 17,9% dei bambini di 0-2 anni a rischio di povertà sono iscritti al nido, contro il 27,5% dei loro coetanei che non rientrano nella fascia del disagio economico.

Bonus asilo

Per chi ha un reddito inferiore ai 40mila euro, il bonus asilo sarà aumentato fino a 2.100 euro per i nati a decorrere dal 1° gennaio 2024. I fondi aggiuntivi messi in campo per supportare la misura saranno: 240 milioni di euro per il 2024; 254 milioni di euro per il 2025; 300 milioni di euro per il 2026; 302 milioni di euro per il 2027; 304 milioni di euro per il 2028 e 306 milioni di euro annui per il 2029. In totale, oltre un miliardo e mezzo di euro finalizzati a calmierare le rette.

Nuovi fondi in arrivo

Nella Manovra di Bilancio, che dovrà essere approvata nelle prossime settimane, sono previsti nuovi stanziamenti per gli asili nido attraverso il Fondo Speciale Equità Livello dei Servizi. Una voce introdotta nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2023, ha imposto di rimuovere gli squilibri economici e sociali per favorire il rispetto dei diritti della persona.

Gli investimenti previsti

Gli investimenti previsti dal Fondo dovranno essere spesi anche per garantire in ogni Comune un livello minimo di posti nei servizi educativi per la prima infanzia. Si dovrà raggiungere il tetto del 33% del numero dei bimbi residenti che hanno un’età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Un obiettivo per il quale nella Legge di Bilancio sono stati inseriti 300 milioni di euro per l’anno 2025; 450 milioni di euro per l’anno 2026 e 1.100 milioni di euro annui per il 2027 e 2028. Fondi che serviranno a fornire il servizio anche all’altra metà dei bimbi che oggi resta in casa con genitori, nonni, zii e babysitter. ©

📸 Credits: Canva

Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?