L’Eurolega entra nel vivo e non vuole più fermarsi. La crescita della massima competizione europea di basket dà modo all’intero movimento di attirare sempre più appassionati. Nell’ultima stagione, è stato registrato un aumento del 18% del pubblico, con 10.383 spettatori di media. Ne giovano soprattutto i top club, con guadagni che oscillano tra i 4 e i 6 milioni di euro. In generale, tutte le 18 squadre partecipanti hanno ottenuto entrate complessive tra i 50 e i 60 milioni di euro.
Tra diritti TV e partner commerciali
Un grande impatto per il fatturato dell’Euroleague Commercial Assets (ECA) lo hanno le entrate provenienti dai diritti TV e dai partner commerciali. In totale, si parla di quasi 80 milioni di euro a stagione di incassi, la cui metà viene divisa tra le franchigie. Il market pool per i club fondatori è di 33,3 milioni di euro, mentre altri 8,7 milioni vengono suddivisi in base ai risultati sul parquet. Di conseguenza, crescono anche i costi sostenuti dalle società per rafforzare le proprie rose. Di media, i budget si aggirano sui 20 milioni di euro cada uno, ma i top team si spingono fino ai 30 milioni. Per un totale di circa 230 milioni di euro complessivi per le 18 squadre. Non mancano le eccezioni come il Panathinaikos, che in questa stagione ha stanziato un budget record di oltre 50 milioni di euro. La squadra greca sfiderà questa sera l’Olympiacos, in uno dei derby più caldi d’Europa. C’è grande attesa anche per Barcellona – Baskonia, Lyon-Fenerbahce e per l’italiana Virtus Bologna che se la vedrà questa sera col Maccabi Tel Aviv. L’Olimpia Milano ha giocato ieri e ha vinto 85-76 contro il Real Madrid.
I giocatori sorridono: chi guadagna di più
Lo sviluppo dell’Eurolega porta a benefici, in termini di guadagni, anche per le stelle che calcano il parquet di gioco. In questa stagione, il giocatore più pagato in assoluto è Sasha Vezenkov dell’Olympiacos con un ingaggio di 4,1 milioni di dollari netti. Di poco superiore a Shane Larkin dell’Anadolu Efes, secondo con 3,75 milioni di dollari annui. Chiude il podio Mike James del Monaco col suo stipendio da 3 milioni di dollari. L’unico cestista di un club italiano nella top 10 è Nikola Mirotic dell’Armani Milano, che vanta entrate pari a 2,5 milioni di dollari. All’orizzonte c’è però una grande svolta, che potrebbe entrare in vigore dalla stagione 2027/28: il salary cap. Si tratta di un tetto salariale vero e proprio, da suddividere in tre livelli:
- low salary level: tutte le squadre in questa fascia potranno spendere il 32% dei ricavi medi registrati negli ultimi due anni;
- base salary level: il secondo livello garantisce la possibilità di reinvestire fino al 40% dei ricavi medi delle ultime due stagioni;
- high salary level: l’ultima fascia aumenta la percentuale di spesa fino al 60% dei ricavi degli ultimi due anni.
Nuovi investitori: in arrivo BC Partners?
Intanto, la crescita del campionato europeo di basket attira l’interesse di nuovi investitori. In prima linea c’è la società di private equity di Londra BC Partners, che ha messo gli occhi su una quota di minoranza dell’Eurolega. L’idea è di acquistare un terzo della società, per un investimento pari a 1 miliardo di euro. Sullo sfondo rimangono General Atlantic e SURJ Sports Investment, altre due realtà che hanno già manifestato il proprio interesse sulla Lega. ©
📸Credits: Virtus Segafredo Bologna