Con un patrimonio da 6,5 miliardi di euro, considerato dalla rivista statunitense Forbes il 352 uomo più ricco del mondo, Silvio Berlusconi lascia in eredità ai figli un impero azionario in costante crescita: tra le holding più redditizie e corpose d’Italia c’è la Fininvest, l’azienda di famiglia che è radicata su tre grandi asset: possiede il 49% di Mediaforeurope (che comprende il Gruppo Mediaset), il 30,12% di Mediolanum e il 53,3% del capitale di Mondadori.
L’inizio di un amore
Dopo il business imprenditoriale e immobiliare, per Silvio Berlusconi è sbocciata anche la passione per il calcio. Gli investimenti sul Milan hanno pesato molto, soprattutto alle tasche di Fininvest: dal primo versamento nel 1986, tradotto oggi in 3,28 milioni, Berlusconi ha continuato per 31 anni a versare alla società rossonera cifre spropositate, per mantenere alto il livello nel campionato più importante del calcio italiano. Ad Aprile del 2016, il totale degli investimenti della famiglia, attraverso la società Fininvest, avevano raggiunto la cifra di 905 milioni, una media di 29 milioni a stagione, con una perdita media di 28 milioni ogni anno e un risultato netto in negativo di –860 milioni dal 1986 al 2016. L’unico bilancio positivo si considera nel 2006, con una lieve crescita a +2,5 milioni.
Il sogno chiamato Monza
L’amore di Berlusconi per il Milan si chiude soprattutto per una questione di soldi: i primi accenni di crisi trovano soluzione nell’acquisto della società da parte di Yonghong Li, il quale nel 2016 inietta nei fondi di Fininvest una somma di 590 milioni, di cui 520 per il 99,93% del Milan e 70 milioni come rimborso del prestito soci.
Dopo un paio d’anni di stop, Berlusconi assieme al Direttore Sportivo Adriano Galliani punta gli occhi sul Monza, che arranca in serie D. Con l’acquisto della società per 2,9 milioni e l’ambiziosa campagna acquisti (tra cui l’ex-campione europeo Matteo Pessina), per una spesa di più di 150 milioni in 5 anni di investimenti, con perdite cumulate per 72 milioni, grazie a Silvio Berlusconi il Monza oggi può definirsi una squadra di serie A a tutti gli effetti. Merito non solo di una rosa forte e competitiva, ma anche del nuovo stadio, costruito secondo gli standard della Lega Calcio, oltre a un nuovo centro sportivo dedicato a Luigi Berlusconi, padre di Silvio.
Un successo storico
I risultati raggiunti dal Milan, acquistato il 26 Febbraio del 1986, lo hanno gratificato. È considerato il Presidente con più successi della storia del calcio, per un totale di 29 trofei, di cui 8 Scudetti, 7 Supercoppe italiane, 1 Coppa Italia, 5 Champions League, 5 Supercoppe europee, 3 Mondiali per club. Diverse le leggende passate sotto la guida di Berlusconi e del braccio destro, nonché amico, Adriano Galliani.
Su tutti si ricordano Marcel van Basten (850 mila) e Ruud Gullit (6,75 milioni) grazie ai quali la società vinse lo Scudetto dell’87. Successivamente Andrij Shevchenko (23 milioni), Ricardo Kakà (8,25 milioni), Ronaldinho (25 milioni) e Zlatan Ibrahimović (24 milioni).
Rimane storica però la grande campagna acquisti nel 2001-02 e 2002-03, dove il Milan ha speso, per quattro giocatori, un totale di 132 milioni, avendo l’enorme privilegio di far indossare la maglia rossonera a Rui Costa (42 milioni), Filippo Inzaghi (37 milioni), Alessandro Nesta (30,5 milioni) e Clarence Seedorf (22,5 milioni). ©
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