martedì, 12 Novembre 2024

Borse impaurite da banchieri centrali scatenati e da timori recessione

Sommario
recessione

Le richieste di disoccupazione iniziali negli Stati Uniti aumentano per la seconda settimana. Intanto il Philly Fed sulla manifattura scende a -31,3 punti in aprile 2023, il minimo da maggio 2020, da -23,2 di marzo, segnando l’ottava lettura negativa consecutiva e mancando le aspettative del mercato di -19,2. Le trimestrali Usa inoltre non sono espansive e scendono le vendite di case. Non è un caso quindi che il Beige Book ieri sera mostrasse come l’economia statunitense sia in stallo nelle ultime settimane a causa del rallentamento delle assunzioni, dell’inflazione e della riduzione dell’accesso al credito. Il timore è di andare verso una recessione, con prezzi comunque alti, il tutto condito da banche centrali aggressive nel tentativo di raffreddare i prezzi. Le Borse arrossiscono, Wall Street parte male e Piazza Affari, pesante già dal mattino, termina la seduta in calo dell’1,1%.

Falchi protagonisti

Christine Lagarde, Presidente della Bce, parlando con studenti a Parigi ha ribadito che aumenterà i tassi perchè l’inflazione core, quella che esclude cibo ed energia è troppo alta, tesi ribadita dalla minute dell’ultimo meeting a Francoforte. La Bce potrebbe dover aumentare i tassi di interesse a maggio, giugno e luglio, ha detto al quotidiano Irish Times il Governatore della banca centrale olandese, Klaas Knot. Oltreoceano, il numero uno della Fed di New York, John Williams, ha dichiarato che i prezzi sono ancora a livelli problematici e la banca centrale agirà per ridurli. Due giorni fa il capo della Fed di St. Louis, James Bullard, si era detto favorevole a un tasso compreso tra il 5,5% e il 5,75% (ora al 4,75-5%), mentre il Presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, vede un ulteriore aumento di 25 punti base prima della pausa. I mercati stanno attualmente valutando una probabilità dell’86% che la Fed aumenti il costo del denaro di un quarto di punto a maggio.

Ancora tonfi in Borsa

A Piazza Affari nuovo tonfo fragoroso, dopo il -8,28% di Telecom di ieri (oggi -1,2%) per la poca fiducia sulla vendita della rete. Oggi cede oltre il 5% Stellantis, per aver annunciato a sorpresa la sostituzione del Cfo, Richard Palmer, con Natalie Knight. Forte calo anche per Stm, -4%, in seguito alle caute previsioni del colosso taiwanese dei chip, Tsmc. Bene invece Saipem, in crescita di oltre un punto percentuale, grazie alla buona trimestrale comunicata ieri sera all’ora di cena. Continua a salire (+1,1%) invece Mfe, ex Mediaset, che era scattata dopo il ricovero di Silvio Berlusconi speculando su eventuali nuovi assetti ma ora cresce per la tenuta della pubblicità al punto da spingere alcuni broker ad alzare i target. Intanto Lvmh ed Hermès toccano il nuovo massimo storico, sfiorando rispettivamente i 900 e i 2000 euro, spingendo anche Moncler (+1,5%), mentre Kering soffre per la perquisizione della Gdf nella sede Gucci

Musk punta il dito contro la Fed

A Wall Street, quasi a metà seduta, Tesla crollava di oltre l’8% dopo che la casa automobilistica elettrica ha annunciato ulteriori riduzioni dei prezzi e ha riportato il suo margine lordo trimestrale più basso in due anni. Il fondatore Elon Musk, parlando con gli analisti, ha puntato il dito contro la Fed, come si leggeva sul sito di Cnbc: mi aspetto 12 mesi di «tempo burrascoso. Ogni volta che la Fed aumenta i tassi di interesse, è l’equivalente di un aumento del prezzo di un’auto e ogni volta che c’è incertezza nell’economia, le persone generalmente rimandano nuovi grandi acquisti di capitale come una nuova auto». Anche AT&T scendeva di quasi il 9% per aver mancato le stime sui ricavi nel primo trimestre. American Express perdeva circa il 4% non avendo centrato le stime sugli utili. Bene invece Ibm, in salita dell’1,6%: la società ha dichiarato che i margini sono in espansione. ©

 

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.