martedì, 23 Aprile 2024

Nella lotta tra Usa e Cina, che ruolo ha la Corea del Sud?

Sommario

La guerra dei microchip offre alla Corea del Sud l’opportunità di rafforzare la sua posizione nel mercato globale. Le società cinesi non hanno ancora le capacità per sostituire le principali imprese del settore, come l’americana Micron. Tuttavia, le aziende sudcoreane sono leader del mercato e hanno già una presenza ben consolidata nel Paese.  La situazione pone un dilemma complicato per Seoul. Da un lato, vi è l’interesse commerciale di due società che sono pilastri dell’economia nazionale sudcoreana. Dall’altro, gli Stati Uniti, un alleato strategico, hanno lanciato un monito affinché la Corea del Sud non colmi il deficit che l’esclusione di Micron potrebbe creare nel mercato cinese.

La forza relativa di Seul

Samsung Electronics Co. e SK Hynix Inc., i due maggiori produttori mondiali di memory chip, si trovano in una situazione difficile riguardo alle loro strategie di crescita in Cina, a seguito dell’annuncio delle misure di protezione statunitensi. Le due aziende sudcoreane potrebbero cercare modi per ridurre drasticamente il loro business in Cina, poiché l’ultima mossa dell’amministrazione Biden sembra ostacolare la crescita dei produttori di chip che desiderano continuare le transazioni commerciali nel Paese asiatico.

Le nuove regole vietano alle aziende di investire una somma superiore ai 100.000 dollari per aggiungere capacità a chip avanzati come NAND flash (un tipo di tecnologia di memorizzazione non volatile che non richiede energia per conservare i dati) e DRAM (memoria dinamica ad accesso casuale). «Se la Cina non può comprare dagli Stati Uniti o dai suoi alleati, se li costruirà da sola.

Quindi gli USA devono stare attenti; Pechino è un mercato molto importante per l’industria tecnologica», ha detto il Presidente di NVIDIA Jensen Huang. La multinazionale americana, che sviluppa processori grafici per il mercato videoludico e professionale, è nota per la recente performance di mercato che ha portato il titolo a raggiungere la capitalizzazione di oltre un miliardo di dollari, segnando un + 173% da inizio anno.

Le due imprese sudcoreane in Cina

Samsung e SK Hynix gestiscono diversi impianti di produzione di chip in Cina. L’impianto di Samsung a Xian produce il 40% dei chip NAND globali, mentre quello di SK Hynix a Wuxi copre il 48% della produzione globale di DRAM.

Il governo USA ha concesso una deroga di un anno a entrambe le aziende per continuare a portare chip e attrezzature nelle fabbriche cinesi. Tuttavia, le due società cercheranno di ridurre le operazioni in Cina e aumentare la produzione in Corea o negli Stati Uniti.

Samsung considera di costruire un impianto di chip di memoria in Texas, mentre SK Hynix valuta la diversificazione dei suoi impianti di produzione. Il governo coreano prevede di creare il più grande cluster di semiconduttori al mondo vicino a Seoul, attirando ingenti investimenti privati.

«Qualora le aziende dei Paesi alleati agli Stati Uniti venissero private del mercato cinese, si troverebbero in difficoltà. Non c’è un’altra Cina, ciò comporterebbe un danno enorme per l’economia».

La produzione interna di Pechino

La produzione interna di chip della Cina rappresenta solo il 16% dell’industria mondiale dei semiconduttori. Per quanto riguarda le DRAM e i chip NAND, la quota è rispettivamente del 21% e del 15%. L’attuale strategia per raggiungere l’autosufficienza si concentra sui legacy e memory chip, in quanto il Paese è fortemente dipendente dal chipmaker olandese ASML per la produzione di quelli di fascia alta. ©

📸 Credits: kittipong, Canva.com

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “l’esperto risponde”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]