giovedì, 5 Dicembre 2024

Le banche centrali promettono tassi più alti, i mercati ci credono poco

Sommario

La Banca Centrale Europea alza i tassi di un altro 0,25% portandoli al 4%, top da 22 anni. La Presidente, Christine Lagarde, annuncia che non farà una pausa di riflessione nella stretta, come ha stabilito la Fed americana, reduce da 10 aumenti consecutivi del costo del denaro. I tassi dovrebbero salire di un quarto di punto anche a luglio. Non solo: la Bce ha rivisto al rialzo le stime sull’inflazione di fondo e abbassato quella sul Pil dell’eurozona. Tuttavia le Borse non sono crollate. L’impressione è che Madame Lagarde, così come Jerome Powell, non abbiano ancora trovato la ricetta per sgonfiare i prezzi. Promettono politiche restrittive a lungo. Però il mercato non ci crede fino in fondo perché non immagina che le banche centrali vogliano veramente innescare una recessione vera e propria. Basta vedere che lo spread italiano, nonostante lo stop degli acquisti di titoli di Stato della Bce, rimane a 156 punti base in calo. E Piazza Affari cede appena lo 0,24%, rimanendo a 27.700 punti. Wall Street addirittura parte in verde. E il Nasdaq 100 supera i 15mila punti.

Dopo i tassi, la zampata del leone

Italgas presenta il piano industriale ma termina la seduta a -2,4%. Secondo l’amministratore delegato, Paolo Gallo il mercato deve ancora capirlo e digerirlo. Vendute anche le azioni ex Mediaset per il secondo giorno consecutivo. Salgono invece le banche, con i tassi più alti e lo spread che non risale. Generali compra la compagnia assicurativa Liberty Seguros per 2,3 miliardi in contanti, il titolo però non si scompone e in lista col Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,1%. Petroliferi comprati col petrolio che risale di quasi il 2,5%.

La Cina stimola ancora, America a 2 facce

Oltre all’inflazione e al costo del denaro, lo spauracchio è una brusca frenata dell’economia invece del “soft landing” tanto auspicato dalle banche centrali. Così Pechino per stimolare l’economia riduce un altro tasso di interesse chiave (sui prestiti alle banche), la seconda sforbiciata di questa settimana, dopo che una serie di dati ufficiali ha dipinto un quadro cupo della ripresa post-Covid nella seconda potenza mondiale: le vendite al dettaglio salgono sotto le attese e la disoccupazione giovanile urbana sale a un nuovo massimo a maggio, raggiungendo il 20,8%. In America invece dati contrastanti: consumi cresciuti oltre le stime ma le richieste iniziali di disoccupazione sono aumentate più del previsto, la produzione industriale è diminuita inaspettatamente e la Fed di Filadelfia continua a indicare un calo dell’attività economica.

Apple sul tetto del mondo

 Nel giorno di Elon Musk a Palazzo Chigi, con la sua Tesla che sale da 14 sedute di fila, Apple tocca i 184,96 dollari, massimo di tutti i tempi. Mentre Alibaba, di fatto la Amazon cinese, sembra stia vivendo una nuova vita dopo i periodi bui legati alle vicende del suo fondatore Jack Ma e alle restrizioni a Pechino legate al Covid-19: il titolo vede i massimi da oltre 2 mesi a 92,18 dollari. ©

Classe 1977. Giornalista. Lavoro all’agenzia di stampa Green Economy Agency, dove seguo il mercato dell’energia e non solo. Ex vicedirettore di Libero. Da sempre appassionato di economia e finanza, su il Bollettino scrivo la rubrica “Buy Buy, cosa succede in Borsa”, dove racconto gli spunti della seduta appena conclusa e segnalo appuntamenti e possibili titoli da seguire per il giorno successivo.