lunedì, 29 Aprile 2024

Il rallentamento globale rafforza il franco svizzero

Sommario

Il franco svizzero emerge come bene rifugio in un’economia globale in rallentamento. La valuta attira l’interesse di nuovi investitori, mentre le banche centrali di altri Paesi tendono a concentrarsi sullo stimolo alla crescita, abbandonando progressivamente la lotta all’inflazione.

Bene rifugio

Il cambiamento è stato alimentato da un’attesa divergenza tra la Banca nazionale svizzera, che ha inasprito la politica, e i banchieri centrali in Europa e in Cina, dove il crollo dei tassi di crescita aumenta le aspettative di un futuro allentamento della politica monetaria. Invece, negli Stati Uniti c’è incertezza riguardo alle future azioni della Fed a causa delle informazioni economiche contrastanti. Dalla fine di febbraio, il franco si è rafforzato del 3%, arrivando a circa 0,97 per euro, la valuta con la migliore performance del G-10 in questo periodo.

La solidità della Svizzera

«La forza del franco svizzero si basa storicamente su vari fattori, validi anche nell’attuale contesto. La valuta rappresenta un’economia e una politica stabili, caratterizzate da una Svizzera economicamente forte e dati solidi sia nell’import sia nell’export. Il franco svizzero può essere visto come “valuta rifugio” poiché, nei momenti di tensione economica o politica internazionale, gli investitori tendono a cercare sicurezza in essa», dice Andrea Togni, CEO di BCO Group.   

Gli attuali cicli di rialzo dei tassi della Fed e della Banca Centrale Europea dovrebbero interrompersi nel corso dell’estate. Mentre, la politica monetaria in Giappone e in Cina è rimasta stimolante. JPMorgan Chase & Co prevede un graduale apprezzamento, con il franco che avanzerà di oltre il 5% a 0,86 per dollaro entro marzo 2024 e di oltre il 4% a 0,93 per euro.

La Svizzera è protetta dall’inflazione

«Qualche mese fa il tasso di cambio era di 1,10 franchi per un euro, mentre ora è di circa 0,97 franchi. Questo apprezzamento del 12% significa che le merci importate dall’Europa costano, in teoria, il 12% in meno rispetto a un anno e mezzo fa. Questo rafforzamento della valuta elvetica ha un duplice effetto sull’economia del Paese: da un lato, rallenta le esportazioni, ma dall’altro ne favorisce le importazioni. La Svizzera, infatti, dipende fortemente dall’importazione di prodotti come petrolio, materie prime e altri beni dall’estero. Grazie all’apprezzamento del franco, questi prodotti possono essere acquistati a costi inferiori; di conseguenza, l’inflazione in Svizzera rimane contenuta rispetto a quella dei Paesi europei. Ovviamente i beni esportati subiscono lo stesso effetto in senso inverso, ma le aziende svizzere si contraddistinguono generalmente grazie a prodotti di alta qualità, che possono continuare ad esportare a causa del maggiore valore aggiunto dei loro prodotti. Per mitigare l’effetto del franco forte le imprese possono eventualmente ridurre i loro margini per limitare l’impatto dell’apprezzamento della valuta. In questo modo, riescono a bilanciare gli effetti negativi e positivi derivanti dal cambio della politica monetaria». ©

Laureato in Economia, Diritto e Finanza d’impresa presso l’Insubria di Varese, dopo un'esperienza come consulente creditizio ed un anno trascorso a Londra, decido di dedicarmi totalmente alla mia passione: rendere la finanza semplice ed accessibile a tutti. Per Il Bollettino, oltre a gestire la rubrica “il punto sui Mercati”, scrivo di finanza, crypto, energia e sostenibilità. [email protected]