Il franco svizzero emerge come bene rifugio in un’economia globale in rallentamento. La valuta attira l’interesse di nuovi investitori, mentre le banche centrali di altri Paesi tendono a concentrarsi sullo stimolo alla crescita, abbandonando progressivamente la lotta all’inflazione.
Bene rifugio
Il cambiamento è stato alimentato da un’attesa divergenza tra la Banca nazionale svizzera, che ha inasprito la politica, e i banchieri centrali in Europa e in Cina, dove il crollo dei tassi di crescita aumenta le aspettative di un futuro allentamento della politica monetaria. Invece, negli Stati Uniti c’è incertezza riguardo alle future azioni della Fed a causa delle informazioni economiche contrastanti. Dalla fine di febbraio, il franco si è rafforzato del 3%, arrivando a circa 0,97 per euro, la valuta con la migliore performance del G-10 in questo periodo.
La solidità della Svizzera
«La forza del franco svizzero si basa storicamente su vari fattori, validi anche nell’attuale contesto. La valuta rappresenta un’economia e una politica stabili, caratterizzate da una Svizzera economicamente forte e dati solidi sia nell’import sia nell’export. Il franco svizzero può essere visto come “valuta rifugio” poiché, nei momenti di tensione economica o politica internazionale, gli investitori tendono a cercare sicurezza in essa», dice Andrea Togni, CEO di BCO Group.
Gli attuali cicli di rialzo dei tassi della Fed e della Banca Centrale Europea dovrebbero interrompersi nel corso dell’estate. Mentre, la politica monetaria in Giappone e in Cina è rimasta stimolante. JPMorgan Chase & Co prevede un graduale apprezzamento, con il franco che avanzerà di oltre il 5% a 0,86 per dollaro entro marzo 2024 e di oltre il 4% a 0,93 per euro.
La Svizzera è protetta dall’inflazione
«Qualche mese fa il tasso di cambio era di 1,10 franchi per un euro, mentre ora è di circa 0,97 franchi. Questo apprezzamento del 12% significa che le merci importate dall’Europa costano, in teoria, il 12% in meno rispetto a un anno e mezzo fa. Questo rafforzamento della valuta elvetica ha un duplice effetto sull’economia del Paese: da un lato, rallenta le esportazioni, ma dall’altro ne favorisce le importazioni. La Svizzera, infatti, dipende fortemente dall’importazione di prodotti come petrolio, materie prime e altri beni dall’estero. Grazie all’apprezzamento del franco, questi prodotti possono essere acquistati a costi inferiori; di conseguenza, l’inflazione in Svizzera rimane contenuta rispetto a quella dei Paesi europei. Ovviamente i beni esportati subiscono lo stesso effetto in senso inverso, ma le aziende svizzere si contraddistinguono generalmente grazie a prodotti di alta qualità, che possono continuare ad esportare a causa del maggiore valore aggiunto dei loro prodotti. Per mitigare l’effetto del franco forte le imprese possono eventualmente ridurre i loro margini per limitare l’impatto dell’apprezzamento della valuta. In questo modo, riescono a bilanciare gli effetti negativi e positivi derivanti dal cambio della politica monetaria». ©