La Cina taglia le esportazioni di grafite e la filiera Green va in scacco. Ma perché il minerale è tanto importante per le rinnovabili?
Non solo matite
L’alta conduttività elettrica rende la grafite ideale anche per campi di applicazione legati all’accumulo e allo stoccaggio di energia. I suoi vantaggi principali sono di essere economica, ma ad alto rendimento. Nel campo dei dispositivi di accumulo, come le batterie agli ioni di litio, le sue proprietà conduttive ne fanno un elemento essenziale.
Nel settore eolico, invece, viene utilizzata nella costruzione delle pale delle turbine, per le quali è necessaria una combinazione di leggerezza e resistenza. È perciò un materiale fondamentale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’efficiente sfruttamento delle fonti di energia pulite. L’Associazione Europea del Carbonio e della Grafite chiede perciò una risposta urgente da parte dell’UE.
«Le restrizioni avranno un impatto sulle catene di approvvigionamento europee, comprese quelle che supportano le industrie delle batterie, dei semiconduttori e delle energie rinnovabili» ha detto Corina Hebestreit, Segretario Generale dell’Associazione.
La forza della Cina
Pechino è il principale produttore mondiale, rappresentando circa il 65% della produzione totale (United States Geological Survey). La mossa arriva dopo che l’amministrazione del Presidente statunitense Joe Biden, il 17 ottobre, inasprisce i controlli sulle esportazioni di chip di intelligenza artificiale all’avanguardia in Cina.
Il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che «gli Stati Uniti si spingono costantemente oltre il concetto di sicurezza nazionale, abusano delle misure di controllo delle esportazioni e ricorrono ad atti di prepotenza unilaterali, di cui la Cina è fortemente insoddisfatta e a cui si oppone fermamente». I prezzi della grafite sono scesi del 30% dall’inizio dell’anno, ma le restrizioni potrebbero farli ripartire su una «traiettoria ascendente a livello internazionale», ha affermato Thomas Kavanagh, responsabile dei materiali per batterie presso il data provider Argus.
Gli operatori del mercato europeo reagiscono con preoccupazione all’annuncio della Cina. «La notizia che Pechino limita la grafite per le batterie e gli EV (veicoli elettrici) è allarmante, la nostra dipendenza è inaccettabile», ha detto Rob Anstey, Amministratore Delegato di GDI, produttore di anodi di silicio. «Il Paese (la Cina, ndr) è avanti di decenni nel settore della grafite ed è troppo tardi per recuperare. Dobbiamo passare al livello successivo di prestazioni delle batterie agli ioni di litio», ha aggiunto.
The Critical Raw Materials Act
Ma le risposte dei legislatori europei stanno già arrivando. Approvate dal Parlamento il 14 settembre, le proposte di legge sulle materie prime critiche sono attualmente nella fase di “trilogo” con Consiglio e Commissione, con un accordo provvisorio atteso nelle prossime settimane. Negli ultimi testi circolati, la Commissione europea indica la grafite come materia prima critica e la varietà naturale usata per le batterie come “strategica”. Una definizione che fa entrare a pieno diritto il minerale tra i protagonisti della nuova normativa. La proposta di legge stabilisce che entro il 2030 non più del 65% del consumo annuale di ciascuna materia prima strategica, in qualsiasi fase di lavorazione, dovrebbe provenire da un unico Paese terzo. ©
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