lunedì, 11 Novembre 2024
Intelligenza Artificiale

Robot ricercatori che scoprono e realizzano nuove medicine. Solo una suggestione fino a pochi anni fa, ma presto potrebbe diventare realtà. Infatti, sono sempre più le aziende farmaceutiche che puntano sull’Intelligenza Artificiale per rendere i processi di ricerca e produzione di farmaci più economici ed efficienti. Big Pharma e gli investitori fanno a gara per trovare posto in un mercato che nei prossimi anni potrebbe toccare quota 50 miliardi di dollari, secondo Morgan Stanley. Il primo farmaco creato completamente dall’AI si prepara a fare il suo esordio.

Come saranno le medicine fatte dall’AI?

La prima medicina prodotta interamente dall’Intelligenza Artificiale sarà cinese e potrebbe curare la fibrosi polmonare cronica. Il farmaco della biotech company Insilico Medicine, fondata dal gruppo Fosum e Warburg Pincus, ha avviato la fase di test clinici sui pazienti. La piattaforma che ha portato alla nascita di INS018_055 potrebbe aiutare le aziende a dimezzare il tempo per la scoperta e tagliare l’ingresso dei farmaci sul mercato, che vale circa 2,3 miliardi per terapia in media secondo Deloitte.

Un risparmio che il fondatore dell’azienda, il ricercatore Alex Zhavoronkov, stima in un periodo dai 2 ai 4 anni. Oggi la scoperta e lo sviluppo di farmaci sono processi lenti e costosi, che durano in media 15 anni e circa 2 miliardi di dollari. Gli studi clinici rappresentano la voce che pesa di più sul saldo finale. Tuttavia, le fasi precedenti coprono il 43% della spesa totale.

«Per Insilico, è il momento della verità, ma è anche un vero test per l’AI e l’intero settore dovrebbe guardare. La nostra azienda, ed è una affermazione audace, può raddoppiare la produttività di praticamente ogni grande azienda farmaceutica», ha detto Zhavoronkov.

L’Intelligenza Artificiale ottimizza la scoperta dei farmaci

L’AI è la tecnologia che traina la scoperta di nuove medicine e porterà i maggiori benefici in termini di risparmi di costi e tempi soprattutto nella fasi di scoperta e pre-clinica, secondo lo studio “L’AI ottimizza la scoperta di farmaci”, pubblicato su Nature. Le aziende farmaceutiche spendono miliardi in tecnologie computazionali. Gli investimenti per adottare modelli di business basati su deep learning e Intelligenza Artificiale hanno visto un’impennata negli ultimi anni.

Un fenomeno che interessa anche altri comparti. Infatti, negli ultimi 5 anni le risorse spese per implementare l’AI nel settore sono raddoppiate. Nel 2020 erano pari a 2,4 miliardi di dollari, cifra che due anni fa è salita fino a 5,2 miliardi di dollari. Un saldo che non include le risorse investite dalle aziende farmaceutiche e dalle Big Tech. Inoltre, sono sempre più diffuse le campagne che mirano a far scendere i tempi della fase pre-clinica a circa 1 anno e 2 mesi.

«Sebbene il vero impatto delle nuove tecnologie computazionali stia influenzando ancora in maniera marginale lo sviluppo clinico, suggeriamo che la combinazione con la prova sperimentale e l’implementazione nei processi di scoperta delle medicine possa migliorare notevolmente la sua efficienza nella produzione», si legge nello studio. ©

📸 credits: Canva

Il mio motto è "Scribo ergo sum". Laureato in "Mediazione Linguistica e Interculturale" ed "Editoria e Scrittura" presso La Sapienza, mi sono specializzato in giornalismo d’inchiesta, culturale e scientifico. Per il Bollettino mi occupo di energia e innovazione, i miei cavalli di battaglia, ma scrivo anche di Mercati, spazio e crypto.