venerdì, 29 Marzo 2024
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rifiuti

La gestione dei rifiuti costa sempre più e le soluzioni alternative ai termovalorizzatori non sono certo economiche. Ogni giorno da Roma parte un treno che porta 130 tonnellate di spazzatura nei Paesi Bassi. L’azienda partecipata dal Campidoglio (AMA) e il Comune di Amsterdam hanno stretto un accordo per trasportare su rotaia 900 tonnellate di rifiuti della Capitale a settimana. Mancano gli impianti di trattamento e smaltimento della spazzatura, mentre i quantitativi continuano a crescere. Un gap che pesa sulla bolletta. Infatti, nel 2021 il costo annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è salito da 185,6 euro (2020) a 194,5 euro, secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Il primato negativo spetta alle Regioni che esportano di più: Lazio e Campania. La domanda che sorge spontanea è: che fine fa l’immondizia romana una volta arrivata a destinazione? Riscalda gli olandesi.

No inceneritori italiani, sì termovalorizzatori esteri

La risposta è semplice: si trasforma in energia. Difatti, al termine del viaggio i rifiuti capitolini sono avviati a incenerimento nel termovalorizzatore di Amsterdam, diventando calore che riscalda le abitazioni e gli edifici dei Paesi Bassi. Il perfetto esempio di come trasformare scarti in risorse, superando la tradizionale concezione di immondizia, prodotto maleodorante.
Fino a quando non assisteremo a un cambio di paradigma, l’Italia continuerà ad alimentare i termovalorizzatori di altri Paesi. Parliamo della stessa tipologia di impianto che qui fatica a trovare terreno fertile a causa dell’opposizione di NIMBY (“Not In My Back Yard”) e di alcune associazioni ambientaliste.
Il piano del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, prevede la costruzione di uno di questi impianti entro il 2026, insieme a due centrali di biodigestione anaerobica per il trattamento dell’organico. Il termovalorizzatore sarà in grado di trattare 600.000 tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati e scarti della raccolta differenziata. Inoltre, permetterà di trasformare gli scarti in calore grazie a tecnologie di recupero energetico. Infrastrutture che, secondo Gualtieri, dovrebbero riuscire a garantire l’autosufficienza alla Capitale in termini di gestione dei rifiuti. Nel frattempo, l’immondizia di Roma continuerà a viaggiare per migliaia di chilometri.

Quanto costa il treno dei rifiuti?

Roma produce circa 4.600 tonnellate di rifiuti al giorno, quasi 33.000 a settimana. Quantitativi importanti che, sommati alle basse percentuali di differenziata (circa 50%) e alla carenza di impianti, mandano in tilt il sistema di AMA. Per risolvere l’emergenza la Capitale da anni esporta la propria spazzatura all’estero, a caro prezzo. Le Regioni del Centro sono infatti le zone dove i cittadini pagano la TARI (Tassa sui rifiuti) più alta: 230,7 euro ad abitante. La classifica vede il Sud al secondo posto (202,3 euro/abitante), seguito dal Nord (174,6 euro/abitante), secondo gli ultimi dati ISPRA.

Il mezzo di trasporto prediletto per il viaggio dell’immondizia è la nave. Questa volta, però, l’amministrazione comunale di Roma ha ideato una soluzione fantasiosa ma costosa.

Infatti, il prezzo dello smaltimento via treno è di ben 200 euro a tonnellata, circa 180.000 euro a settimana. Un’altra curiosità: i convogli su cui viaggeranno gli speciali passeggeri portano il marchio di Mercitalia Rail, società nazionale del gruppo Ferrovie dello Stato.

I rifiuti di Roma e le polemiche svizzere

Ogni giorno la spazzatura romana percorrerà un tragitto lungo 1.300 chilometri su binari di diverse Nazioni. Tra queste c’è la Svizzera. Il Paese è tra i più critici nei confronti dell’accordo poiché il treno viaggerebbe sulle nuove trasversali ferroviarie alpine di San Gottardo, Ceneri e Loetschberg. Un’imponente infrastruttura in ferro, denominata AlpTransit, che è costata ben 24 miliardi di franchi. L’obiettivo dell’opera è favorire il passaggio delle merci dalla gomma alla rotaia, non trasportare immondizia, ricordano gli svizzeri.

Altri temono, invece, che il transito dei rifiuti romani attraverso le Alpi possa gravare sul traffico di passeggeri in alcuni tratti già in difficoltà.

Diversi politici svizzeri stanno facendo proprie le proteste dei cittadini e annunciano che porteranno la questione in Parlamento.

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